Travolti dalle multinazionali abbiamo perso l'identità' produttiva.
In un universo di desideri,necessita',ambizioni indifferenza,la necessita' di disporre di forza lavoro e' sempre più' rarefatta e il lavoro diminuisce in maniera direttamente proporzionale al progresso tecnologico.
E' una spirale che si sta' stringendo ad una velocità' impressionante; produrre e vendere non equivale più' a lavorare perché' le le macchine hanno vinto la loro battaglia con l'uomo che le ha inventate.
La non cultura della merce, che può' essere solo acquistata e usata ha inquinato l'etica dell'imprenditoria.Limprenditoria che dovrebbe sfruttare la propria intelligenza creativa per ottenere risultati e produrre lavoro,alla fine si e' ridotta ad essere un bottega di lusso,remunerativa fin che si vuole,ma senza più' altro scopo se non quello di ricavare denaro dalla propria iniziativa.
Il denaro e' dventato il risultato principale da ottenere perché' si e' persa l'identita' e la comprensione dell'oggetto,della merce trattata,che non e' più' riconoscibile,spesso prodotta addirittura nell'altro capo del mondo ;quindi non bisogna stupirsi se la logica del profitto ha partorito mostri che tutti noi conosciamo.
E' rimasto qualcosa oltre al desiderio spasmodico di accumulare denaro?