Palermo è una città piena di contraddizioni, ricca di storia e piena di miseria, terra vissuta dai tanti cittadini onesti, capaci di dare la vita per i grandi valori civili e morali per cui si sono battuti, ma abitata anche da pochi mafiosi che ne abbrutiscono l’immagine e ne disperdono lo sviluppo. Eppure, nella sua antica architettura secentesca, questa città, tagliata in quattro spicchi dalla croce spagnola dei Quattro Canti (Piazza Vigliena), in memoria della vittoria cristiana di Carlo V° , si proiettò, ricca del suo passato, nella Bella Epoque ottocentesca, divenendo una delle città più importanti d’Europa, per costume e per cultura. Sempre movimentata e sempre illuminata. Artefice della nuova arte del Ducrot e del Liberty palermitano esportati in tutta Italia, tanto da impreziosire, a Roma, gli arredi del Parlamento di Montecitorio. Ma quella è anche l’Epoca dell’architetto Ernesto Basile, con le sue ville sparse per la città, come il preziosissimo Villino Florio, in viale Regina Margherita a pochi passi dalla Zisa e, tra tutti, il grandioso Teatro Massimo, il terzo in Europa dopo i teatri dell’Opera di Parigi e di Vienna. Ma è anche il periodo dell’Esposizione Nazionale del 1891/92, che ancor più proiettò Palermo nel circuito internazionale.
Palermo, capitale della Sicilia, sebbene con tutte le sue contraddizioni e' una citta' da amare.
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